Cillian Murphy - La mia occasione

2° gruppo

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  1. Vinter
     
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    Nemmeno due settimane fa conducevo la classica vita da poliziotto dello Sprawl: Stipendio scarso, orari assurdi, alcool, ex-moglie troia con bastardo che non mi somiglia per un cazzo a carico, un monolocale che puzza di piscio e una bella dose di Dherma. Il sogno americano in persona. Avevo appena terminato la sessione di addestramento virtuale, la solita minchiata di protezione VIP con situazioni standard da risolvere secondo procedure fatte da federali leccaculo che lasciano il lavoro sporco a quelli come me, così il mio capo ha deciso bene di mettermi in squadra con un federale leccaculo e lasciare il lavoro sporco a me. Il lavoro sporco si chiamava Kequa, un alienato del cyberspazio che pareva avere delle informazioni scottanti, il classico segaiolo da scrivania che un bel giorno decide di hackerare la banca dati di qualche corporazione tra un videogioco e l’altro. La missione era chiara, proteggerlo da eventuali sicari per qualche giorno e non fare casini. Una cosa facile se il governo non tenta di fotterti, e il governo tenta sempre di fotterti. Dopo il briefing io e la squadra siamo stati assegnati ad un appartamento di periferia, uno dei tanti palazzi tirati su a cemento scadente e bustarelle, con l’inconfondibile odore di piscio sulle pareti. Quello sgorbio non la smetteva di parlare, giuro, un mucchietto di ossa e pelle grigia che ti pressa le palle con il nuovo firmware di CyberLoL che aggiunge i gattini blu ti fa trovare attraente qualsiasi cosa, pure la birra in cannuccia dei cinesi. Ti starai chiedendo chi erano i miei compagni, be’, oltre al mio partner del dipartimento e quel federale del cazzo mi godevo la compagnia di un ricettatore cinese amico del segaiolo e di uno slavo grosso quanto un armadio con un martello al posto del braccio e delle nocche potenziate, tanto scemo quanto pericoloso. Mentre siamo lì a chiederci chi sarebbe venuto a farci la pelle sentiamo qualcuno alla porta. Immagina la reazione del ragazzo delle consegne quando si è trovato una pistola puntata alla fronte e un’altra che premeva su una pizza peperoni e salsiccia, è corso via senza neanche aspettare la mancia. Quel coglione di un hacker aveva fame e gli è sembrata una buona idea collegarsi alla Rete per ordinare una pizza attraverso la presa nel bagno, si è piantato dei cavi nel collo e in un attimo era nel suo mondo. Ormai il rifugio era compromesso, tanto valeva mangiare e aspettare nuove indicazioni. Una volta arrivata la scorta le cose si sono fatte tese, in un vicolo un uomo incappucciato ci stava spiando e dei bambini giocavano con un pallone a pochi metri da noi. Sai, non ti accorgi di avere paura finché non stai seriamente pensando di far saltare la testa a un ragazzino per paura che sia un assassino modificato. Tutto si è risolto in nulla, per fortuna. Prima di entrare nel nuovo rifugio, identico al precedente, ho chiesto informazioni a una mia amica prostituta, aveva poco da dirmi ma almeno sapevo che nel quartiere non erano in corso faide. La merda vera è iniziata in quell’appartamento, appena entrato tutto nella mia mente ha cominciato a rallentare, non capivo più un cazzo e una volta tornato in me mi sembrava essere trascorso un mese. Ero in crisi d’astinenza. Quello stronzo del federale mi ha mandato in ricognizione assieme al bulgaro mentre lui andava a dirsi chissà cosa col ricettatore, che neanche ricordavo se ne fosse andato. Meglio così, avevo giusto bisogno di riflettere sulla situazione e per farlo mi occorreva una dose di Dherma. Ho riconosciuto l’appartamento di un tossico dai segni sulla porta, quelli per i “fattorini” della droga, l’ho sfondata e mi son preso la sua dose dopo averlo tramortito, al bulgaro ho detto che sentivo odore di gas e a lui è andata bene così. Finita la perlustrazione siam tornati al rifugio, Kequa si era messo addosso vestiti nuovi datigli dal mio chomba e il federale ancora non si vedeva. Ottimo momento per una riflessione in bagno. Subito dopo mi sono stravaccato sul divano e la TV mi ha aperto gli occhi, oltre alla solita merda biogenetica dei militari trapelavano notizie sul ritiro di Rodriguez e allora tutto è stato chiaro. Quella era la mia occasione. Dovevo andarmene da questa città di merda, sfruttare Kequa per riempire di crediti il mio conto corrente e magari lasciare qualcosa ai bimbi del ghetto, per una volta sarei stato io a fottere il governo. Il mio partner e il mercenario la pensavano come me, dovevamo agire di notte per non farci notare dal corporativo. Purtroppo quello stronzetto ha deciso bene di farmi una visitina proprio quella notte per controllare il mio stato di salute, in effetti mi sentivo fuori controllo, sudavo e biascicavo spesso e la cosa deve averlo insospettito. Fatto sta che prima che potessi attuare il mio piano e liberarmi di lui, ci informa che la scorta per il trasferimento ci aspetta di sotto. Io, il VIP e il leccaculo su una macchina, lo slavo e il chomba sull’altra. Devo essermi lasciato andare perché l’autista mi ha intimato qualcosa sul piantarla di chiamarlo “stronzo succhiacazzi” e di tenere a posto la pistola, ricordo solo che puzzava forte di inculata quel tizio. E infatti l’inculata arrivò contro un palo della luce, qualcuno ci stava salutando con dei fucili d’assalto. Fortuna che sono un tipo educato e restituisco sempre il saluto, ne ho centrato uno da mezzo chilometro con una mitraglietta, ero sballatissimo e non capivo più un cazzo ma da fatto sparo meglio che da sobrio. Gli spari sono cessati, ho visto una donna davanti a me e il mio piano è sfumato come una scoreggia.
    “Puttana doppiogiochista… sapevo che avrei dovuto organizzarmi prima! Se solo avessi controllato la roba prima di iniettarmela adesso non sarei così nella merda e tu ti staresti ficcando quel sorrisetto nel culo. Merda. Chissà se Javier è ancora vivo…”
    -Agente Murphy, la vedo affaticato che ne dice di mollare quelle armi così pesanti?-
    “Ne faccio a meno troia col culo basso” –Come vuole lei capo, c’è qualche problema con l’operazione come vede-
    -L’operazione si è conclusa egregiamente, per stanotte è congedato-
    “Se ti sputo in bocca da questa distanza crepo felice”
    -C’è qualche problema agente Murphy?-
    “Ho la gola troppo secca” –No, tutto come al solito capo-
    E così è andata: Kequa è morto colpito da un “proiettile vagante”, il federale ha ottenuto una promozione, il mercenario si è preso i suoi soldi, il cinese chissà dov’è finito e io e il mio chomba siamo tornati alle nostre vecchie vite sottopagate. Perché ti ho raccontato tutto questo? Boh. Tieni a mente questo però, prima di farti una dose di Dherma assicurati che sia l’originale e non una sottomarca di qualche tossico spilorcio, ti distorce la percezione del tempo e potrebbe fotterti la tua occasione.


    GIOCATORE: RICCARDO
    PG: CILLIAN MURPHY
     
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