Come sono andate le cose - by Marco

Un breve racconto di cosa è accaduto nella minicronaca del 1° gruppo

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  1. Vinter
     
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    «Fyodor! Sbrigati e vieni a salvare mie chiappe a mandorla!» Gridò Feng da in fondo alla strada.
    La fa facile il cinese... pensò il bulgaro, mentre cercava di divincolarsi.
    In un film sarebbe stato un ottimo momento per un fermo immagine, magari con una prospettiva dall'alto, per mostrare Fyodor Ruslanova impegnato a lottare con un... essere forse più macchina che uomo, mentre veniva circondato da agenti federali usciti da una camionetta che si era fermata sgommando a poco più di un metro da loro, mentre la perenne pioggia di Night City cominciava a intensificarsi; poi l'inquadratura si sarebbe spostata leggermente, per mostrare, da uno spaccato dell'edificio, l'agente di polizia Javier Batista e il ricettatore dei bassifondi Feng-Xiao Ong che, nel tentativo di sfuggire ad un altro sicario si erano rifugiati dentro un vicino ristorante semivuoto; magari, suddividendo lo schermo, si sarebbero potuti notare dei SUV neri che si fermavano silenziosamente di fronte al locale; infine, con uno spostamento più ampio, si sarebbe visto l'agente di polizia Cillian Murphy, insieme all'agente federale Cliff Norton correre lungo una strada laterale, insieme a un altro uomo. In un film, questa situazione sarebbe un'ottima scena da cui cominciare.
    Peccato che non fosse un film. Ma se lo fosse stato, a questo punto lo schermo sarebbe sfumato in nero e sarebbe apparsa la scritta:


    IL GIORNO PRECEDENTE...



    Con un monologo interiore scopriamo che, con ogni momento che passa, Fyodor si sta pentendo sempre di più per aver accettato il lavoro offertogli da Feng. Dopo tanti anni, avrebbe dovuto imparare che c'era sempre una fregatura dietro a quello che il cinese proponeva. Purtroppo, però, non era un momento in cui poteva permettersi di scegliersi i lavori, e Feng pagava sempre profumatamente, specialmente se, come sembrava in questo caso, aveva bisogno di una guardia del corpo.
    L'inquadratura si allarga dietro le spalle del bulgaro per mostrare il loro ingresso tramite la porta principale in una stazione di polizia.
    Feng chiude una conversazione telefonica per poi fermarsi in reception a farsi annunciare, poi un poliziotto li conduce, con evidente disprezzo, in una stanzetta vicino agli uffici del secondo piano del distretto.
    Transizione a una piccola sala riunioni, occupata da una donna ispanica in tailleur grigio in piedi dietro al pulpito, che la identifica come il capo della baracca, un damerino in doppiopetto nero seduto tutto composto su una sedia, il suo galoppino, e un ispanico e un irlandese seduti scomposti e con le facce scure; questi ultimi indossano un'uniforme da poliziotto.
    Andiamo bene, pensa Fyodor mentre due paia di occhi ostili e due indifferenti si posavno su di loro al loro ingresso.
    «Bene – dice la donna – Ora che anche i nostri ospiti sono arrivati, possiamo cominciare il briefing ufficiale. Il mio nome è Maria Laguerta, sono il capo dell'operazione e sarò vostra referente fino al suo termine. La vostra missione sarà proteggere un VIP, un contatto del qui presente signor Ong, fino alla data in cui si svolgerà un processo, di cui il vostro protetto è un testimone chiave. L'operazione avrà inizio domani, alle ore sette zero zero, quando partirete da questa centrale alla volta di una casa sicura, dove restare con il VIP fino alla data stabilita. Ci sono domande?»
    Il poliziotto ispanico alza la mano.
    «Sì, agente Batista?» dice Laguerta.
    «Non ci ha detto per quanto tempo dovremo sopportare questa feccia, signora.»
    «La data del processo vi verrà comunicata durante l'operazione, agente Batista. Non è un'informazione da divulgarsi ora. Ci sono altre domande? – l'altro poliziotto alza la mano – Sì, agente Murphy?»
    «Che c'entrano quei due?»
    «Il VIP in questione è alquanto... eccentrico, ed è stato deciso che sia meglio che si trovi in presenza di un volto conosciuto. Inoltre, il signor Ong ha diversi contatti utili nello sprawl, e fungerà da consulente per il corso dell'operazione. Altre domande?»
    Nessuno chiede nulla, così Laguerta conclude: «Bene. Agente Norton, lei sarà a capo dell'operazione. È della massima importanza che il vostro VIP non abbia a disposizione alcun accesso alla rete, per nessuna ragione. Contravvenire a questa direttiva comprometterebbe l'operazione in maniera irreparabile. Infine vi ricordo, e lasciatemene sottolineare l'importanza, che per il buon compimento dell'operazione sarà fondamentale attenersi alle procedure – dice questo guardando fisso i due poliziotti – sono stata chiara?»
    I poliziotti rispondono con uno svogliato “sissignora”, mentre il damerino è un pochino più entusiasta.
    Non appena Laguerta lascia la stanza, la temperatura scende sottozero. Il corpo dell'iceberg è formato dai due poliziotti, che ovviamente non vedono di buon occhio Fyodor e Feng, ma evidentemente non sono in buoni rapporti neanche con il federale, come in ogni film che si rispetti. Non che Fyodor stesso si senta più a suo agio a causa di quella collaborazione forzata, tuttavia ormai ha accettato il lavoro, e c'era poco altro che possa fare.
    «Fyodor, hai portato borsa, sì?» gli chiede Feng.
    IL bulgaro prende il grosso sacchetto di carta e ne estrae il contenuto.
    «Che roba è?» chiede Batista, trasudando sospetto.
    «Caffè e ciambelle. Voi poliziotti non mangiare solo questo?»
    «Fai poco lo spiritoso, Riso Cantonese.» lo minaccia Murphy, facendo un passo avanti, la mano che scende d'istinto verso la fondina.
    «Signori – dice Norton, prendendo un bicchiere di caffè – non è il caso di accalorarci. Posso capire che la situazione sia insolita, ma evidentemente le circostanze lo impongono.»
    «Pero, jefe, circostanze o no, nessuno può farmi piacere questa storia! – ribatte Batista – Sbattiamo questa feccia in gattabuia e occupiamoci dell'operazione! Bastiamo noi.»
    «Agente, quale parte del briefing non le è stata chiara?» replica il federale.
    «Quella dove dobbiamo fare da balia a dei criminali.»
    «Mi pare invece che l'abbia colta a sufficienza.»
    Saranno giorni molto lunghi... pensa Fyodor, sospirando tra sé.

    Transizione al giorno dopo. «Quello è il VIP!?» chiede Murphy, sconcertato.
    In effetti, il loro protetto ricorda un po' lo stereotipo del nerd informatico: basso e mingherlino, stempiato e coi capelli rimanenti lunghi e spettinati, calzoni corti e camicia hawaiana... quanto meno non dà l'impressione di essere una persona importante. Quanto a mimetismo, comunque, loro stessi non possono certo dirsi migliori... come al solito, Feng si diverte con il suo impianto tricologico, forse in qualche modo convinto che un cinese biondo possa non dare nell'occhio; Norton invece indossa dei vestiti più casual: invece del doppiopetto nero che indossava il giorno prima, ne ha uno beige che sembra appena uscito dalla lavanderia. Gli sbirri, invece, sembrano sapere il fatto loro, e si vestono come per andare a una partita di baseball.
    Il trasferimento alla casa sicura non comporta alcun problema... almeno per Fyodor. Batista e Norton hanno qualche grattacapo, dato che il VIP sì rivela meno timido del previsto, e fin troppo eccitato dagli impianti cibernetici dei due agenti.
    «Certo che il capo è stata proprio tirchia – commenta Murphy, dopo aver fatto un giro nella casa sicura – poteva almeno darci un posto con un letto a testa.»
    «Sarebbe stato comodo – replica Norton – se non dovessimo anche stare di guardia. Tre letti sono più che sufficienti.»
    «Almeno posto pulito.» dice Feng.
    Fyodor apre il frigo e conta trenta porzioni di cibo precotto di qualità mediocre. Quindi cinque giorni di attesa... almeno, pensa. E solo acqua da bere.
    Mentre finiscono di sistemare le loro cose e controllare l'appartamento, lo schermo si divide ancora, per mostrare un dito che suona il campanello. Feng va ad aprire la porta, e gli altri si appostano, pistole in pugno. Non sentono cosa succede alla porta, anche se lo spettatore vede Feng parlare con qualcuno attraverso la porta socchiusa.
    L'inquadratura si sposta all'interno del salotto; il cinese torna chiedendo: «Chi ordinato pizza?»
    «In perfetto orario!» dice Kekoa, il loro VIP, avventandosi sul cartone. «Beh, non avete fame? Ce n'è per tutti.»
    «Dimmi un po' – dice Batista – quand'è che hai ordinato una pizza?»
    «Tipo... quattro giorni fa – dice Kekoa tra un boccone e l'altro.»
    «Come?» dice Norton, stupito.
    «Beh, ho visto il mio nome in rete nel database dell'FBI... ovviamente mi sono incuriosito. Ho visto che mi avreste tenuto qui per un po', e ho pensato di ordinare qualcosa da mangiare tutti insieme.»
    «Aspetta, aspetta, aspetta – dice Murphy – hai ordinato altro!?»
    «Del kebab dopodomani, cinese tra tre giorni e sushi a cena il giorno dopo ancora.»
    «Tutto a spese di dirigenti di Militech?» chiese Feng.
    «No, anche altre corporazioni.» risponde candidamente l'hacker.
    «Madre de Dios...» sospira Batista.
    Norton fa una telefonata.
    «Direttrice? Sì, lo so... Si tratta di un'emergenza... Sì... Il luogo è compromesso, dobbiamo spostarci... Sì... Sissignora... Agli ordini.»
    «Beh?» chide Murphy.
    «Un trasporto sarà qui tra 5 minuti. Cominciamo a scendere.»
    «Peccato – dide Feng – Io stavo già ambientando. Ma se proprio dobbiamo andare, perché non posticino che conosco? Garantisco, sicuro.»
    «La sua opinione sarà presa in considerazione quando gliela chiederò, signor Ong. Forza, muoviamoci.» ordina Norton.
    «Qualcuno dovrebbe togliergli marmitta da culo...» Feng sussurra a Fyodor mentre lasciano l'appartamento.

    «Capo – dice Murphy dopo che furono arrivati senza intoppi nel secondo rifugio – penso che dovremmo fare come suggeriva il cinese.»
    «E da cosa le giunge questa brillante deduzione, agente Murphy?»
    «Mentre stavamo salendo in macchina, ho visto un uomo che ci spiava dall'altro lato della strada.»
    «Confermo – dice Fyodor – e aveva la faccia abbastanza cromata, roba costosa.»
    «Tuttavia, sa benissimo che dobbiamo attenerci alla procedura. Finché non saremo sicuri che il luogo sia compromesso, dovremo ritenerlo sicuro, e non ci sposteremo.»
    «Ma—»
    Il battibecco continua a lungo senza andare da nessuna parte.
    Di nuovo lo schermo si divide. «Cosa dite di andare night club? – propone Feng – E dopo c'è bel centro massaggi per dormire.»
    «Perché no? Pero, el jefe non è d'accordo...» considera Batista.
    Il poliziotto guarda Fyodor e gli fa l'occhiolino, girando la testa in modo da offrirgli la guancia. Il bulgaro gli assesta un bel cazzotto, ma non troppo forte, mentre Feng apre la porta e conduce fuori Kekoa.
    Feng lo porta verso un parcheggio sotterraneo, dove quattro SUV completamente identici li aspettano col motore acceso. Saligono sul terzo, poi le auto partono, sparpagliandosi per lo sprawl.
    Kekoa non voleva starsene fermo, sovreccitato dalla giornata particolare, così Feng gli offre una pastiglia gialla. Dopo averla presa, l'hacker si addormenta di colpo.
    Fyodor lancia uno sguardo interrogativo al cinese che, prima di rispondere all'ennesima telefonata, dice: «Blando tranquillante.»

    A questo punto il film fa un piccolo passo indietro, mostrando gli agenti Cliff Norton e Cillian Murphy uscire dalla cucina, l'irlandese con la faccia scura, e trovare l'agente Batista riverso a terra, e la porta spalancata. Un altro schermo diviso mostra Batista riprendersi mentre Feng sale in auto. La scena si allarga di nuovo per concentrarsi solo sui tre agenti. Una veloce discussione che lo spettatore non sentite, e poi i tre si fiondano fuori dalla porta, all'inseguimento dei fuggiaschi.

    Carrellata dall'alto dello sprawl, con l'onnipresente pioggerella fine e miriadi di insegne al neon. Zoomata su Chinatown, mentre uno dei SUV accosta a bordo strada.
    Feng scende dall'auto, vestito da donna, non troppo diverso da puttane e trans che aspettano dei clienti per la serata poco distanti. Fyodor scende a sua volta, sorreggendo un Kekoa apparentemente ubriaco, ma in realtà in stato di semi-incoscienza, non essendosi ancora ripreso dal “blando tranquillante” di Feng.
    Il cinese fa strada fino ad un locale dall'insegna quasi anonima, ma con una fila di persone in attesa di entrare di diversi metri.
    Feng parla con il buttafuori, che controlla la sua lista e lo fa entrare, con sommo disprezzo di tutti i clienti in fila.
    Vengono accolti direttamente dalla padrona, Johnny, che dopo aver scambiato dei convenevoli con Feng li conduce nella saletta privata, che è stata riservata apposta per loro.
    La tavola è imbandita di cibo, bevande di ogni genere, e anche droga. A servirli a tavola ci sono una mezza dozzina tra camerieri e cameriere agghindati secondo l'ultima moda del Maid Porn: colletto, farfallino, polsini, giarrettiere; gli uomini hanno calzini bianchi e scarpe di vernice nere, mentre le donne calze a rete, tacchi alti, e una cuffietta legata con un fiocchetto nero.
    «Voi cominciate – dice Feng – Noi facciamo un po' di discorsi di donne.»
    Kekoa e Fyodor cominciano a mangiare e bere qualcosa. L'hacker si lascia andare più di quanto si aspettassero, al punto che il bulgaro considera che possa essere fame chimica.
    Primo piano su un orologio, transizione a mezz'ora dopo.
    «Oh, altri ospiti finalmente arrivati.» dice Feng, mentre i tre agenti entrano nel privé.
    «Piano ingegnoso, signor Ong – dice Norton – e a questo punto sospetto che ci sia stato un complice.» a questo punto guarda male Batista.
    «Bueno, jefe, con tutto il rispetto, que no tengo, eravamo tutti d'accordo che le sue procedure ci avrebbero solo fatto ammazzare.»
    Norton sospira, e si mette a tavola con gli altri, leggermente a disagio per la situazione imprevista.
    Feng e Johnny continuano a chiacchierare, mentre Kekoa è già riverso sul tavolo, (di nuovo) incosciente. Murphy e Batista si danno alla pazza gioia, mangiando, bevendo e drogandosi come se fosse l'ultimo giorno della loro vita (e probabilmente lo pensano davvero).
    Norton resta composto e mangia e beve qualcosa, lanciando qualche occhiata a Fyodor, che non eccede. Ad un certo punto sembra che Norton sia deluso.

    Un orologio digitale segna le 2 del mattino. Si sente una porta aprirsi fuori scena. L'inquadratura si gira, mostrando Feng, Norton e Fyodor entrare, reggendo rispettivamente Kekoa, Murphy e Batista, il primo privo di conoscenza, il secondo strafatto, e il terzo ubriaco perso.
    Mentre Norton e Fyodor si alternano a fare la guardia, primo piano dell'orologio, con transizione alle 4:30, quando Norton riceve una telefonata. Si sposta in bagno, e della telefonata lo spettatore sente solo le risposte monosillabiche dell'agente.
    Circa 15 minuti dopo, anche Batista viene svegliato da una telefonata. È molto brusco e seccato, anche più del solito, apparentemente per essere stato svegliato nel cuore della notte, magari anche coi postumi della sbornia che gli martellavano la testa.
    «Che c'è?» chiede Fyodor.
    «L'amministratore del condominio dove vivo... dei bastardi hijos de puta mi sono entrati in casa. Devono solo sperare in una morte rapida e indolore prima che li trovi io.»
    «Però è bene che tu svegliato. Tra poco dobbiamo andare.» dice Feng.
    «Come mai?» chiede Norton.
    «Perché uccellino mi ha detto che suo cybercervello fatto da Beltapharm.»
    «E quindi?» dice Norton.
    «È possibile tracciare nostra posizione con suo cervello.»
    «Allora sarà meglio—» comincia a dire Batista, ma...

    E finalmente comincia la tanto attesa scena d'azione.
    Mentre Batista dice la sua battuta, da fuori dalla finestra giunge il rumore del rotore di un elicottero, e la stanza viene illuminata a giorno da un potente riflettore.
    Gli avvenimenti successivi avvengono nel giro di pochi secondi.
    La finestra va in pezzi mentre qualcuno entra sfondandola, probabilmente essendosi lanciato dall'elicottero.
    L'essere sembra un uomo, anche se ha la testa completamente coperta da un casco. Da dietro il casco, in corrispondenza di un occhio si vede un bagliore rosso. Indossa una tuta nera estremamente aderente, che fa risaltare una muscolatura impossibile per qualunque essere umano normale... e anche incoerente con molti impianti.
    Fyodor e l'ormai sveglio e attento Murphy afferrano i fucili e tentano di crivellare l'assalitore, che in un batter d'occhio è addosso a Fyodor, gli strappa di mano il fucile d'assalto (stritolandone la canna) e poi lancia il bulgaro addosso a Murphy.
    In tutto questo lo schermo si divide ancora, mostrando Norton, Feng, Batista e Kekoa uscire dalla porta.
    Il mostro esce dalla porta, con Fyodor e Murphy alle calcagna, ma li distanzia immediatamente, saltando giù dalla tromba delle scale di fronte a Feng e Kekoa. Il cinese gli svuota addosso il caricatore di una pistola, ma non sembra fare alcun danno.
    Fyodor segue l'esempio dell'aggressore, calandogli praticamente addosso... purtroppo senza troppi risultati, se non permettere agli altri di andarsene.
    Una rapida transizione mostra dei fuoristrada neri muoversi rapidamente lungo le strade di Night City.

    Lo schermo questa volta si divide in tre. Una parte mostra Fyodor e il cybermostro sfondare la porta dell'edificio e finire in strada a combattere. Dalla stessa porta escono Kekoa, Norton e Murphy, che si affrettano verso una stradina laterale, mentre Feng e Batista restano all'interno dell'edificio, passando da una porta che comunica con un vicino ristorante cinese.
    I fuoristrada si fermano; uno di fronte alla rissa tra il bulgaro e il cybermostro, e l'altro di fronte al ristorante cinese. Dalla prima auto scende un'unità degna della SWAT, mentre dall'altra Laguerta e alcuni agenti federali.
    La donna fa una telefonata, che lo spettatore non sente, poi un'altra.
    Il telefono di Feng squilla; il cinese risponde, poi lo passa a Batista.
    La voce di Laguerta dice: «Agente Batista, concluda l'operazione.»
    Il poliziotto restituisce il telefono al cinese, poi gli punta la pistola alla testa.
    L'agente Cliff Norton rimette il telefono nel taschino, e comincia a rallentare la sua corsa.
    «Ah?» dice Feng.
    «Non che la cosa mi piaccia ma... mani dietro la testa ed esci lentamente.»
    L'agente Norton smette di muoversi, impugna la pistola, e spara un colpo.
    Lo schermo si divide nuovamente in tre, mostrando contemporaneamente Laguerta che parla con Feng, compiacendosi di come sia riuscita a giocarlo con tanta semplicità; Kekoa crolla al suolo, con un buco in testa, e Murphy confronta irato il suo superiore; Fyodor e il cybermostro vengono allontanati, e la squadra speciale disattiva il cybermostro con degli impulsi a microonde; dato che nessuno si cura di lui, Fyodor torna nell'edificio, e da lì si defila.

    Nel momento espositivo obbligatorio, viene mostrato con dei flashback come Kekoa avesse scoperto delle prove che dimostravano come Beltaphar avesse finanziato illecitamente la campagna elettorale del candidato sindaco Alexander Rodriguez, arrivando addirittura a corrompere dei pezzi grossi dell’FBI, tra gli altri.


    AUTORE: MARCO
    PG: FYODOR RUSLANOVA
     
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